Il mistero rivelato. Viaggio nel libro di Daniele by Luigino Bruni

Il mistero rivelato. Viaggio nel libro di Daniele by Luigino Bruni

autore:Luigino Bruni [Bruni, Luigino]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sequela oggi, Bibbia, Spiritualità, Antico testamento
editore: Qiqajon
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


IL POTERE TREMENDO È PENULTIMO

Sappi che cosa c’è sopra di te: un occhio che vede, un orecchio che ascolta e tutte le tue azioni scritte sul libro.

Rabbi Jehudah ha-Nasi, in Abot 2,1

Nel primo anno di Baldassar, re di Babilonia, Daniele, mentre era a letto, ebbe un sogno e visioni nella sua mente. Egli scrisse il sogno e ne fece la seguente relazione (Dn 7,1).

Ormai stiamo capendo che i sogni sono una delle lingue parlate dal Dio biblico. Daniele e Giuseppe sono i primi due nomi che vengono in mente quando nella Bibbia si menziona la parola “sogni”. Due uomini simili e diversi. Entrambi sognatori, entrambi interpreti dei sogni degli altri, quindi entrambi profeti. Giuseppe inizia la sua amicizia sognando, e i suoi sogni grandi gli procurano l’invidia dei fratelli. Venduto come schiavo, arriva in Egitto e lì, in un carcere, inizia a interpretare i sogni degli altri, e scopre una sua nuova vocazione: da sognatore diventa interprete. Daniele, in esilio, inizia invece spiegando i sogni tremendi e difficili del re babilonese Nabucodonosor, e dopo aver interpretato i sogni degli altri, un giorno adulto, inizia anche lui a sognare.

Non è raro che nelle vocazioni profetiche qualche volta si inizi sognando e si finisca per aiutare gli altri a sognare. Altre volte la vita ci porta invece a occuparci subito dei sogni degli altri, a cercare di capire le loro visioni e i loro incubi, e dopo aver speso gli anni migliori e quasi tutte le forze a liberare gli altri dai loro sogni brutti e a spiegare quelli più belli, una notte, sfiniti, ci addormentiamo, e in quella che sembrava una notte come tutte le altre iniziamo finalmente anche noi a sognare.

Siamo arrivati a metà del nostro cammino con Daniele. Il capitolo 7 è infatti il centro narrativo del suo libro. È uno dei testi più noti di tutta la Bibbia e tra i più complessi per gli esegeti e gli storici, uno dei brani che più ha influenzato il Nuovo Testamento, la fede e l’apocalittica medievale (Gioacchino da Fiore, Ildegarda di Bingen). È il capitolo delle quattro bestie e del “figlio dell’uomo”.

Nel capitolo precedente eravamo ancora a Babilonia sotto la dominazione persiana del re Dario. In questo capitolo 7 torniamo indietro di qualche anno. Ci viene narrato quando Daniele inizia a sognare. Ecco il suo sogno-visione:

Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna, ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul mare Grande e quattro grandi bestie, differenti l’una dall’altra, salivano dal mare (Dn 7,2-3).

Siamo in un ambiente mitologico, forse influenzato da l’Enuma eliš, un racconto babilonese sulla creazione del mondo e sulle imprese del dio Marduk:

La prima bestia era simile a un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono strappate le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d’uomo. Poi ecco una seconda bestia, simile a un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: “Su, divora molta carne”.



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